domenica 7 aprile
Oratorio S. Filippo Neri - Bologna
RITRATTO GUIBADULINA II
ore 20,30 incontro con Sofia Gubaidulina
ore 21,00 concerto
FontanaMIXensemble + ZIPANGU ensemble
Eva Zahn, violoncello
Corrado Rojac, bayan
Valentino Corvino, violino
Francesco La Licata, direttore
FontanaMIXensemble
Anastasia Petryshak, violino
Corrado Carnevali, viola
Sebastiano Severi, violoncello
Emiliano Amadori, contrabbasso
ZIPANGU ensemble
Alessandro Bonetti, violino
Fabio Cocchi, violino
Silvia Mandolini, violino
Elena Maury, violino
Alessandra Talamo, violino
Stela Thaci, violino
Giacomo Scarponi, violinoAlessandra Talamo, violino
Stela Thaci, violino
Caterina Caminati, viola
Alessandro Savio, viola
Mattia Cipolli, violoncello
Sofia Gubaidulina è nata nel 1931, a Christopol, nella Repubblica Tartara dell'ex Unione Sovietica. Negli anni del regime comunista la sua figura è stata marginale rispetto alla linea culturale dominate, poiché legata alle correnti della mistica cristiana e portavoce di espressioni eterogenee. Profondamente influenzata dai grandi maestri Dmitri Schostakovich e Anton Webern, di grande interesse per la comprensione della sua biografia, è il lungo periodo, negli anni settanta, nel quale sviluppa le sue ricerche sulla musica russa caucasica e centro-asiatica oltre che sugli strumenti rituali e folk dell'Asia orientale. La scoperta dei timbri e dei suoni realizzati in queste regioni, ma soprattutto i modi dell'esperienza musicale, la influenzarono profondamente.
La musica di Sofia Gubaidulina è caratterizzata dall’utilizzo di inusuali combinazioni strumentali, come ad esempio un quartetto di sassofoni e percussioni (in pagine quali Erwartung), oppure musica per Koto (strumento caratteristico della musica giapponese) ed orchestra, e così via. Tra queste scelte strumentali non consuete spicca anche quella del Bayan, una fisarmonica cromatica a bottoni particolarmente utilizzata nella musica popolare russa, che in questo programma appare in due tra le più eseguite pagine della compositrice russa, la parte solistica affidata ad un fisarmonicista di talento ed esperienza qual è Corrado Rojac. Del resto, il legame tra Sofia Gubaidulina e la cultura popolare della sua terra non è testimoniato solo dalle sue scelte estetiche e stilistiche, ma anche da una spontanea e naturale forma di religiosità, che trova una piena e personale espressione nella sua musica.